Racconto erotico: Matura Gerardina e il genero Michele

racconto svelato

Un matrimonio fortunato

Quando ho conosciuto Gerardina, quella che sarebbe divenuta mia suocera qualche tempo dopo, ho immediatamente pensato di essere un uomo fortunato nello sposare mia moglie. La ragione è semplice: se la mia partner avesse mantenuto le sembianze di sua madre, avrei sicuramente continuato a scoparla per molti anni ancora.

Mia moglie, lo ammetto, è una donna particolarmente focosa che ama fare di tutto a proposito del sesso e che non ha mai avuto inibizioni e tabù di sorta. Il nostro rapporto è improntato sulla reciprocità delle soddisfazione della carne e questo ci ha permesso di improntare un menage molto complice.

Infatti, proprio in virtù della soddisfazione che coniughiamo in modo ottimale, non mi è mai venuta l’idea di andare con un’altra donna anche se, quando ne noto una che meriti, non ho inibizioni nell’osservarla attentamente.
Come tutte le storie belle e sicure, anche quella relativa al mio matrimonio ha avuto un suo momento di crisi e questo fu causato da mia suocera Gerardina.

Avvenne qualche tempo fa quando, per una serie di motivi, dovemmo offrire alla madre di mia moglie, ospitalità per un certo periodo.
Sono sempre andato d’accordo con mia suocera che, in effetti, non mi ha mai dato motivo per litigarci o per crederla insopportabile. Gerardina si è sempre fatta i suoi affari senza mai mettersi di traverso tra sua figlia e me e questo suo modo di rispettare la nostra vita, è stato molto apprezzato dal sottoscritto.

Vedova di bell’aspetto, mia suocera ha superato i cinquantacinque anni ma baciata dalla sorte e da madre natura, è una femmina che ancora sa emanare un fascino prepotente che stimola sicuramente il lato erotico di ogni uomo privo di pregiudizi.
Elegante e raffinata, lascia tuttavia trasparire la sua mediterranea origine (è siciliana) che la caratterizza e che viene resa evidente da una folta massa di capelli neri ribelli, dall’acuto sguardo profondo di occhi del colore di brace e da labbra naturalmente carnose che sono un invito al peccato.

Quando si insediò da noi, prese possesso della camera degli ospiti che aveva un proprio bagno a disposizione e questo, manteneva in teoria, una certa indipendenza per tutti gli abitanti della casa.
Assolutamente privo di pregiudizi e di preclusioni, mi piaceva la discrezione di mia suocera con la quale mantenevo quella cordiale confidenza tuttavia che aveva i logici confini.

Suocera o diavola

Vivendo in stretto contatto quotidiano, ebbi modo di apprezzare ancor di più il grado di bellezza ancora non sfiorita, che era presente in Gerardina che faceva del tutto, per valorizzarlo al massimo.
Notai che le piaceva indossare sempre un abbigliamento che rendesse evidente la sua fisicità costituita da forme perfette e da un aspetto giovanile che era dono di madre natura.
Anche quando si vestiva in modo informale, c’era sempre un aurea di provocazione che pareva seguirla in ogni contesto e in ogni situazione. Forse ero io ad iniziare a provare una indefinita curiosità o forse era perché si trattava veramente di una diavola?

Una mattina in cui ero restato a casa da solo, Gerardina apparve all’improvviso. Aveva uno sguardo torbido e, rispetto al suo solito, non si era vestita ma era rimasta con una leggera camicia da notte sapientemente lasciata aperta per far vedere l’attaccatura di un seno abbondante ma ancora eretto e le cosce ben tornite.
Con fare malizioso mi chiese se potevo farle un massaggio in quanto aveva una contrattura che le proibiva di fare movimento senza provare dolore e senza attendere la mia risposta, si stese a pancia sotto sul mio letto.
Mia moglie, come tutti i giorni, era già andata a lavorare e sarebbe rientrata solamente in serata e, a parte Gerardina e me, casa veleggiava nel silenzio più totale.

Previdente come mi aspettavo, mia suocera estrasse da una tasca della vestaglia, un tubetto di crema che mi invitò ad usare per il famoso massaggio. Si tolse la camicia restando con slip e reggiseno, invitandomi a spargere la pomata sulla sua schiena per poi iniziare la manipolazione.
Mi fece sedere a cavalcioni sopra il suo corpo all’altezza delle cosce in modo da poter dominare la parte da massaggiare, cosa che iniziai a fare con un certo imbarazzo.
Il contatto con quella pelle che ancora non era contaminata da imperfezioni di sorta, fece un effetto detonante in me che mi accorsi di eccitarmi in quanto ciò che toccavo, era il corpo di una femmina che non era mia moglie.
Gerardina si lasciò sfuggire dei gemiti che aumentarono il mio stato di desiderio e mi resi conto che il cazzo aveva lievitato in modo esponenziale finendo per strusciarsi con le reni di mia suocera.

Mi invitò a slacciarle il reggiseno e a sdraiarmi sul suo corpo a mo’ di massaggio Shiatsu e così facendo, Gerardina potette rendersi conto della mia formidabile eccitazione che accese in modo evidente anche le sue voglie.
Con movimenti precisi, prese a strusciare il suo culo sul mio cazzo prima con una certa discrezione e poi in modo più marcato fino a girarsi verso di me, invitandomi a scoparla.

Non so cosa mi prese ma perdetti ogni controllo e ogni barriera crollò immediatamente. Cercai avidamente la bocca di mia suocera che non era più tale bensì una matura cavallona che ama cavalcare sul mio cazzone e appagai il mio desiderio di sentire il sapore dei suoi baci mentre le mie mani frugavano la sua intimità già inumidita dal desiderio.

Prese l’iniziativa facendomi sdraiare di schiena ed impalandosi sopra il mio uccello dritto come un fuso ed iniziando a cavalcarmi come se non ci fosse un domani. Sentendo Gerardina giungere al suo primo orgasmo, le sborrai dentro alla calda fica ma restando eccitato e dandole la possibilità di proseguire la sua forsennata corsa alla Varenne.

Si alzò dal mio cazzo solo per spompinarlo come una idrovora a pieno servizio che voleva svuotare il succo della mia colonna vertebrale. Esplosi di nuovo e Gerardina si trovò in bocca una marea di sborra che inghiottì risucchiandola con golosa avidità e continuando a succhiare il cazzone tutt’altro che appagato e ancora desideroso a godere.

Presi mia suocera per metterla a pecorina e dopo averle leccato ben bene l’orifizio anale, le poggiai la cappella che fece entrare con decisione per poi proseguire nell’incularla totalmente. Grossi colpi di reni lavorarono il suo culo in maniera forsennata provocandole urla di piacere e gemiti di goduria tanto poderosi da farla squirtare copiosamente prima di raggiungessi la mia terza eiaculazione che mi lasciò improvvisamente privo di forze tanto da non estrarre il mio cazzo dal suo culo e restando abbracciato a quel corpo capace di innumerevoli sorprese.

Godo con mia suocera e con sua figlia

Sono nell’invidiabile situazione che con una fava posso godere con due troione: mamma e figlia. Non devo neppure spostarmi di casa ma solo raggiungere la stanza dove risiede mia suocera per entrare in un mondo perverso che non tiene conto di gradi di parentela o altro impedimento.
Il mio sogno è quello di divertirmi sia con Gerardina che con mia moglie nello stesso momento, inventando un orgia di rara stimolazione. Non so se questo sarà un giorno fattibile…forse con l’aiuto di qualche bicchiere di troppo che aiuti ad allontanare i confini del formalismo esistente, ma nel frattempo godo con le donne di casa mia ambedue attratte dal mio cazzo e dalla voglia che ho di godere in loro compagnia.
Qualcuno riesce a provare una indicibile invidia nei miei confronti?