Emozioni nuove: incontro con un transessuale

sesso con un trans prima volta

La curiosità di un corpo nuovo

Dopo aver passato un paio di decenni felicemente sposato e dopo essermi divertito con tantissime donne di tutti i tipi, fedele al detto ‘carpe diem’ che mi ha abbondantemente giustificato, ho incominciato ad avvertire una certa curiosità a proposito di quella che è la tendenza del momento, ossia l’universo transessuale. Ho cercato all’inizio trans a Milano in cerca di sesso e pian piano mi sono lasciato andare.

Libero da impegni sentimentali di ogni sorta avendo divorziato da tempo e potendo gestire il mio tempo come meglio desideravo essendo un libero professionista, ho iniziato ad esplorare da lontano, questa realtà accontentandomi di uscire la notte per osservare, dal protetto abitacolo della mia auto, la fauna trans e i loro clienti, recandomi nei pressi dei luoghi da loro frequentati.

I trans avevano corpi attraenti e gestualità decisamente molto femminili che, se non avessi saputo la loro natura, avrebbero ingannato anche me.

Il desiderio

A forza di alimentare la sete di curiosità, ho incominciato ad avvertire delle avvisaglie latenti di un certo interesse. Era sufficiente, entrare nel mondo virtuale di siti a loro incontri transdedicati, per sentire delle vampate partire dall’inguine con conseguente aumento del flusso sanguigno che aveva come effetto, quello di farmelo sentire duro e pronto a godere. Mi domandavo se tutto ciò fosse possibile in quanto stava emergendo la mia parte femminile o se era solamente una mia deviazione momentanea, ma il dubbio che non riuscivo a sciogliere non mi toglieva il desiderio di accarezzare quei corpi statuari che sapevo essere corredati da quegli attributi che proprio femminili non erano. Era diventata quasi una ossessione quella di provare, almeno una volta, cosa si provasse a fare del sesso con un trans.

La prima volta con un trans

Dopo qualche tempo passato ad interrogarmi se fosse giusto o meno, andare con un trans, decisi che dovevo farlo per togliermi quell’idea della testa e fu facile sceglierne uno che mi attirava decisamente e che incontrai nella sua garconniere. Si era presentato come Bertha e diceva di essere messicana. Il corpo rasentava la perfezione: pelle color caffellatte, gambe ben tornite, una cascata di capelli neri, occhi nerissimi ed attenti, labbra che parevano finte per quanto apparivano belle, profumo coinvolgente. Mi accolse indossando una guepiere di pizzo nero, autoreggenti e scarpe con tacchi a spillo dello stesso colore e un’aria di assoluta perversione dalla quale non mi fu difficile cedere senza ritegno.

Mi introdusse dentro la camera da letto pulita e ordinata. Mi invitò a spogliarmi e prese il mio membro pulendolo premurosamente con delle salviettine imbevute e bastò quello a fargli rilevare tutta la mia voglia.

Cosa avvenne tra noi in quel paio d’ore potete intuirlo ma se proprio siete curiosi, cercate di Bertha e provate dal vivo